Le aree protette in Lombardia

In Lombardia circa il 22,83 % del territorio è racchiuso in aree protette (parchi nazionali, parchi regionali, riserve naturali, monumenti naturali e parchi locali di interesse sovracomunale) che ne salvaguardano l’ingente patrimonio naturale, ricco di varie tipologie di habitat e di biodiversità vegetale e animale, che comprende numerose specie di interesse comunitario e/o inserite in liste di attenzione (IUCN, liste rosse nazionali, ecc.) nonché un numero elevato di endemismi (specie presenti solo in determinate, circoscritte, aree).

Questa "rete" rappresenta un patrimonio inestimabile di ricchezze naturali, storiche e culturali, non solo da tutelare, ma da promuovere e comunicare, in quanto bene di ogni cittadino. La sua funzione è legata all'esigenza di tutelare la biodiversità, l’ambiente, il paesaggio, le attività agricole, silvicole e pastorali e di promuovere il recupero delle colture tradizionali strettamente collegate al territorio rurale.

I parchi sono classificati in categorie, in base alle caratteristiche ambientali e territoriali prevalenti: parchi fluviali, parchi montani, parchi agricoli, parchi forestali, parchi di cintura metropolitana.

Photogallery

Aree protette in Lombardia

La zona umida delle Valli del Mincio a Mantova

Fauna protetta

Flora protetta

Foreste: riserva statale di Bosco Fontana

Quante sono e dove sono

È con la legge regionale 30 novembre 1983 n. 86 che viene istituito un "Sistema delle Aree Protette Lombarde", che comprende, ad oggi, 24 parchi regionali, 105 parchi di interesse sovracomunale, 3 riserve naturali statali e 66 riserve naturali regionali, 33 monumenti naturali e 242 siti Rete Natura 2000.

Le 3 Riserve naturali statali e le 66 Riserve Naturali regionali sono zone destinate prevalentemente alla conservazione e alla protezione degli habitat e delle specie presenti, mentre i parchi locali di interesse sovracomunale (PLIS) costituiscono un elemento decisivo per la connessione e l’integrazione tra le aree protette regionali, contribuendo in particolare al potenziamento della Rete Ecologica Regionale e svolgendo un importante ruolo di corridoi ecologici.

http://www.parks.it/regione.lombardia/map.php

Uno sguardo sul Parco del Mincio

Il Parco Regionale del Mincio e il fiume

Lungo le sponde virgiliane del fiume e i suoi borghi, il territorio è tutelato, è infatti Parco Regionale del Mincio, istituito dalla Regione Lombardia nel 1984. Il Fiume Mincio, emissario del Lago di Garda, ha una lunghezza di circa 73 Km; nasce dal bacino benacense in corrispondenza di Peschiera del Garda (VR) ed entra in territorio mantovano dopo pochi chilometri, a Ponti sul Mincio, sfocia dopo 73 chilometri nel Po a Sacchetta di Sustinente. Durante il suo percorso riceve apporti idrici da numerosi corsi d’acqua. L’attuale aspetto del Mincio è fortemente influenzato dalle opere antropiche che si sono susseguite nel corso dei secoli per dominare il corso delle acque. In alcuni tratti, il fiume conserva ancora importanti elementi di naturalità e l’andamento a meandri caratteristico dei fiumi di pianura. L’area dove ora sorge Mantova era probabilmente simile ad un “arcipelago” di piccole isole. Soltanto nell’anno 1190 l’ingegnere idraulico Alberto Pitentino diede inizio a grandiose opere di sistemazione idraulica che, almeno nelle loro linee essenziali, sono tuttora funzionanti e alle quali si deve la presenza, attorno alla città di Mantova, dei tre laghi formati dal fiume. A Pitentino, secondo alcune fonti, è dovuto anche il primo progetto del sostegno di Governolo, che doveva regolare la confluenza del Mincio nel Po. Fondamentale per questo scopo fu l’opera di Gabriele Bertazzolo che su incarico di Vincenzo Gonzaga, nel 1609 edificò il sostegno e le conche di navigazione di Governolo, basandosi su progetti di Leonardo da Vinci. Alcune zone, nei confini del Parco o nelle vicinanze, sono dei veri e propri scrigni di biodiversità: sono le Riserve Naturali e siti di importanza comunitaria che sono custoditi entro i confini delle Terre del Mincio, habitat caleidoscopici rifugio di una ricca avifauna e mosaico di numerose specie vegetali, alcune a rischio di estinzione. Qui le tutele ambientali cercano di farle crescere rigogliose.

Visitiamo due luoghi

Dai colli Morenici al Basso Mincio i siti della Rete Natura 2000 affidati alla gestione dell’ente Parco del Mincio rappresentano un tesoro di biodiversità che merita di essere conosciuto. Per far conoscere questi luoghi, il Parco, con il sostegno finanziario della Regione Lombardia e la collaborazione dei Comuni ha attivato spazi informativi, allestimenti didattici, percorsi per la fruizione. Tra i numerosi luoghi da visitare e conoscere c’è il parco giardino Bertone (centro visita con alberi secolari e “casa” delle cicogne bianche che nidificano sulle cime di grandi alberi, ci sono i 9 percorsi del parco periurbano lungo le rive dei laghi che circondano la città di Mantova, il museo dei mestieri del fiume a Rivalta sul Mincio e il museo diffuso del fiume a Governolo, la grande distesa delle Valli del Mincio da visitare a bordo di imbarcazioni con il motore elettrico... Qui vi accompagniamo in due luoghi speciali, due visite guidate virtuali, a due siti della rete di importanza comunitaria “Natura 2000”: la Riserva Naturale di Castellaro Lagusello di Monzambano (Mn) e il Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere (Mn).

  • Il Sito di Importanza Comunitaria e zona speciale di conservazione (ZSC) "Complesso Morenico di Castellaro Lagusello" si estende su un'area di circa 271 ettari sul territorio dei comuni di Mozambano e Cavriana: è nella parte centrale dell'anfiteatro morenico gardesano, costituito da colline basse e arrotondate, nelle fascia compresa tra il Garda e la pianura. Nelle depressioni intermoreniche si trovano zone umide o piccoli specchi d'acqua, di cui il laghetto di Castellaro, a forma di cuore, rappresenta uno splendido esempio. Le acque defluiscono dal lago attraverso la Fossa Redone Inferiore, che aggira a ovest il borgo di Castellaro Lagusello, si immette nella Torbierina, invadendo le buche della vecchia cava di torba. La zona umida del Giudes si trova a meno di 1 Km dal lago in direzione sud-ovest. Un'altra risorgiva è presente in prossimità della Cascina Le Colombare. Il sito comprende interamente la Riserva Naturale Regionale "Complesso Morenico di Castellaro Lagusello" che interessa il laghetto, la zona umida circostante e la zona collinare del Monte Tondo, su una superficie complessiva di 138,6 ettari.
  • Il sito "Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere", area ricca di habitat significativi sia a livello comunitario che locale, che si estende su una superficie di 115,75 ettari nel comune di Castiglione delle Stiviere (MN). Inserita all'interno della Rete Ecologica Regionale nel Corridoio Regionale Primario, presenta al suo interno alcune unità ecosistemiche di interesse naturalistico, costituite dai boschi di roverella, localizzati sui pendii dei versanti collinari, boschi di saliceto di ripa, lembi relitti di prato arido sui pendii assolati e scoscesi prevalentemente esposti a Sud, oltre all'importante presenza della zona umida di Valle con vegetazione ripariale e palustre, presenti nelle valli intermoreniche.
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