Gli impegni presi dagli Stati
Ormai lo sappiamo: una delle principali cause del cambiamento climatico sono le emissioni di gas serra in atmosfera, prodotte dalle attività dell’uomo, ed è evidente che gli effetti del cambiamento climatico stanno già avendo un impatto negativo sulla vita degli esseri umani. Il futuro, però, ci riserverà scenari ben peggiori, a meno che tutti gli stati che hanno firmato gli accordi dell’agenda 2030 non mantengano gli impegni presi: le emissioni globali di anidride carbonica devono ridursi di circa il 50% entro il 2030 (rispetto ai livelli del 2010) e devono arrivare ad azzerarsi entro il 2050. Questo servirà a mantenere l’aumento delle temperature medie globali al di sotto dei 2°C, limite oltre il quale le conseguenze per il Pianeta, e quindi per l’uomo, sarebbero irreversibili.
Per attuare questo ambizioso progetto sono necessari urgenti interventi che modifichino il modo di ottenere l’energia, le infrastrutture (come strade, ponti e ferrovie), le industrie e l’organizzazione generale delle città.
I traguardi per il clima
L’obiettivo 13 prevede 5 importanti traguardi che, se raggiunti, potrebbero davvero cambiare in meglio il destino dell’ambiente e dell’uomo:
- In particolare, tutti i Paesi hanno il compito di mettere in atto tutte le misure possibili per reagire e riprendersi in caso di eventi climatici estremi e disastri naturali.
- Ogni progetto deve prevedere tutte le azioni necessarie per contrastare il cambiamento climatico.
- Ogni Stato dovrà informare e istruire i cittadini sul tema del cambiamento climatico in modo che tutti siano a conoscenza dei problemi, ma soprattutto siano capaci di mettere in atto azioni corrette per ridurli.
- I Paesi più ricchi devono aiutare economicamente i Paesi in via di sviluppo per limitare il cambiamento climatico e per affrontarne le conseguenze.
- Quest’ultimo aiuto dovrà servire anche a proteggere in particolare le realtà più fragili come le piccole comunità locali.
Uno sguardo sul Parco del Mincio
Guardie Ecologiche Volontarie, gli angeli custodi del ParcoSalvataggi di animali feriti e in difficoltà, informazione ambientale nelle scuole, affiancamento dell’Ente nel monitoraggio dei progetti avviati sul territorio e nel supporto agli eventi di animazione didattica, culturale ed escursionistica promossi dall’ente, prevenzione e sanzione delle infrazioni in materia ambientale - campeggio abusivo, uso di erbicidi, bracconaggio ittico e abbandono di rifiuti – sono le attività che svolgono le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Mincio. Le Guardie operano quotidianamente per tutelare il Capitale Naturale e per sensibilizzare le comunità locali sull’immenso valore della natura e del paesaggio non solo all’interno dei 13 Comuni che compongono il Parco del Mincio, ma anche negli ambienti affidati alla gestione dell’Ente, in particolare la Riserva naturale Garzaia di Pomponesco e il SIC Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere.